Secondo voi quali sono le ragioni dell’amante di una persona sposata?
In Italia una donna su tre tradirebbe il proprio partner, mentre tra gli uomini il 50% ammetterebbe di essere stato infedele. Sarebbero questi i numeri del Belpaese secondo l’Osservatorio Europeo dell’Infedeltà commissionato da Gleeden, noto sito per incontri extraconiugali.
In termini più generali le cause addotte per commettere adulterio sono l’insoddisfazione sessuale, il poco tempo per la coppia, il troppo lavoro e, in alcuni casi, la vendetta.
Psicologia dell’uomo sposato
Quali sono i processi mentali che si nascondono dietro l’infedeltà da un punto di vista psicologico?
Gli uomini collegano l’infedeltà al rafforzamento della loro virilità, perché culturalmente gli è stato detto che avendo più donne sembreranno più uomini. “Alcuni studi indicano che mentre loro lo fanno per sostenere la loro virilità e cercare il piacere, le donne vogliono affetto, comprensione e amore“, spiega José de Jesús González Núñez, presidente dell’Istituto di ricerca in Psicologia clinica e sociale per la New York Psychoanalytic Society & Institute. “Le cause dell’infedeltà sono logiche: quando una o entrambe le persone smettono di amarsi, e questo succede a causa della mancanza di affetto, della bassa autostima o dell’arrivo dei bambini o quando la coppia viene trascurata per questo motivo. Anche le disfunzioni sessuali sono una delle ragioni, oppure una dipendenza compulsiva dal sesso, tra gli altri fattori”.
E che dire dell’amante che entra in questo triangolo amoroso?
“L’amante dice di essere, soprattutto all’inizio, inconsapevole del groviglio nel quale si sta cacciando. In alcuni casi gli amanti ignorano lo stato civile della persona infedele perché quest’ultima semplicemente lo omette”, dice la dottoressa in Psicologia Clinica e ricerca, Inmaculada Jáuregui Balenciaga, autrice della ricerca “La figura dell’amante nell’infedeltà: l’altra faccia del narcisismo”. Dopo aver intervistato diverse donne che si definiscono “amanti” perché hanno un rapporto di almeno un anno con un uomo impegnato e/o sposato, la dottoressa conclude dicendo che sono persone innamorate, che agiscono contro le loro convinzioni e i loro valori (sanno che stanno ingannando una terza persona), ma continuano nella relazione perché si sentono ricambiate e usano l’autoinganno come meccanismo di difesa. Questo è ciò che spiega la ricercatrice.
Questo meccanismo di difesa si fa più evidente quando nessuno degli innamorati percepisce la triangolazione in quanto tale. In effetti, è sorprendente che in queste coppie si parli di fedeltà, se ne discuta e si raggiunga persino un possibile patto di fedeltà, quando entrambe le parti mantengono relazioni extra, sia con il coniuge ufficiale, o nel caso degli amanti, con altre persone, anche se lo scopo di queste relazioni extra varia.
La donna/amante giustifica le bugie del suo partner perché la identifica come una “vittima” di una relazione asfissiante, insoddisfacente e senza futuro. Si vede come una redentrice, che si salva anche attraverso quella relazione.
Profilo psicologico amante
Secondo la ricerca di Jáuregui, l’amante è di solito una donna vulnerabile, che non si sente pienamente soddisfatta del suo lavoro e/o delle sue relazioni interpersonali e, quindi, trova in quel triangolo amoroso un’ancora di salvezza per la propria crisi esistenziale. “Da questa prospettiva, l’innamoramento è visto come una liberazione nel senso di un’esplorazione di possibilità basate sull’impossibile, un tentativo di rendere reale l’immaginario” (Alberoni, 1988).
Una volta superata la prima fase dell’innamoramento e della reciproca soddisfazione sessuale, c’è il processo di “formalizzazione” della relazione, che è fonte di molta frustrazione perché ci sono pochissimi casi di successo di relazioni extraconiugali che finiscono, così come relazioni ufficiali e/o accettate pubblicamente (con o senza matrimonio).
Non essere in grado di rendere la relazione ufficiale è fonte di molta frustrazione, rabbia, ansia e, in larga misura, motivo di consultazione psicologica. Non si vuole porre fine alla relazione e questa segretezza non sembra essere un problema. La domanda terapeutica fondamentale è come gestire la frustrazione e la distanza. In altri casi la motivazione principale la volontà di cercare un’opinione di esperti che valuti se ci sia o meno amore, di gestire la fine della relazione perché la persona infedele ha deciso di tornare con la sua consorte”, afferma la dott.ssa Inmaculada Jáuregui.
Assistiamo a un ritratto di dipendenza emotiva nei confronti della persona sposata, che insiste nel mantenere una relazione asimmetrica e nell’intensificare il quadro ansioso – evitante.
Arriva un momento in cui la relazione diventa tossica perché è un circolo vizioso di discussioni, passioni e riunioni, senza che diventi ufficialmente una relazione di fronte ad amici e parenti.
“Gli amanti si danno e hanno un rapporto d’amore ufficiale, mentre le persone infedeli sembrano appartenere ad un orientamento più narcisistico per ricevere ciò che mancano loro per avere tutto”, conclude lo studio.
L’amante ignora o nega il dominio cui la sottopongono perché le regole sono imposte dalla persona sposata e non ha, dunque, spazio di manovra. L’amante si adatta a queste regole senza percepire come cambiano il suo carattere e la sua autonomia. Siamo di fronte a una persona con una notevole insicurezza (bassa autostima) che mette la sua energia in quella relazione, sebbene sia consapevole di non avere la valutazione o il riconoscimento che vorrebbe.
Secondo la ricerca di Jáuregui: “il tipo maschile egemonico di dominazione” amorosa “è perfetto perché non è imposto dalla forza bruta fisica, al contrario è una struttura manipolativa mentale e affettiva che consente alle persone di sottomettersi volontariamente, ritenendosi liberi soggetti Questo è un dominio psicopolitico basato su nuove forme di potere Come dice André Rauch (2009), “Ti amo” negli uomini racchiude sottilmente l’altro in una rete tessuta dal fascino, favorendone la sottomissione e la docilità.
La relazione extraconiugale è, in breve, un esempio di disordine narcisistico: perché sia la persona infedele che il suo amante si muovono secondo il principio del piacere immediato e non della realtà, il che implicherebbe empatia con le persone colpite.
Quando l’amante diventa importante
Ma cosa succede quando l’amante diventa importante?
Nella maggior parte delle relazioni tra amanti è difficile arrivare a uno snodo dove la relazione prende una piega seria, proprio perché l’essere amanti implica proprio la mancanza di compromessi e uno stato emotivo sempre molto forte.
L’innamoramento è solo una delle fasi di costruzione di una coppia che normalmente si crea a partire da 4 tappe:
- Attrazione
- Innamoramento
- Amore
- Fase post-romantica
Nelle relazioni clandestine si vive perennemente nelle prime due fasi perché manca la parte di consolidamento e di evoluzione propio a causa delle dinamiche di questo rapporto.
Vediamo alcuni punti che non permettono a questo tipo di storie di evolversi a una relazione di coppia reale:
- In primis lamancanza di tempo e la mancanza di una quotidianità che non permette alle persone di conoscersi bene e approfondire davvero il rapporto,
- in secondo luogo l’incertezza e i dubbi sul futuro della coppia portano a una condizione emotiva molto forteche si protrae nel tempo e che potrebbe portare anche a una certe forma di dipendenza.
- La comunicazionenormalmente si configura più come uno strumento per far colpo sull’altro, visto che i momenti passati insieme sono pochi, lasciano spazio più a forme di seduzione e passionali, che non una comunicazione vera e propria.
- Una conseguenza legata sempre alla comunicazione è che la persona impegnata non sarà mai al 100% sincera con l’amante, ma utilizzerà tutti il suo fascino (e narcisismo) per ammaliare l’amante e tenerla vicino a sé, apportando da un lato mille scuse e motivazioni per la sua situazione sentimentale, e dall’altro mille lusinghe per l’amante.
- Nel poco tempo che i due amanti vivono insieme non si costruiscono le dinamiche di una quotidianità ma di una fugache si configura per la persona che tradisce come una fuga dalla monotonia e dalla vita quotidiana e per l’amante come una fuga dalla solitudine e dalla vita reale.
- Questo porta a una situazione totalmente squilibrata nella relazionedove la persona che tradisce ha il controllo e la gestione della storia mentre l’amante deve accontentarsi delle briciole, e probabilmente chi ha il controllo non vorrà perdere questa sensazione di potere per ritrovarsi poi in una situazione simile a quella che sta vivendo con l’attuale partner ufficiale.
Per questo nelle relazioni da amanti sarebbe giusto chiedersi se è davvero la persona che amiamo o le emozioni che questa ci porta. Allo stesso modo il profilo psicologico dell’uomo sposato o impegnato che tradisce, sembra nascondere un aspetto narcisistico, mentre il profilo psicologico dell’amante sembra nascondere forme di insicurezze e bassa autostima. Ma può succedere che la storia clandestina con l’amante diventi importante a tal punto che i due decidano di mettersi insieme e lasciare le coppie precedenti. Come facciamo a distinguere questo caso da quello in cui l’innamoramento non si consolida?
Da amante a fidanzati
Ma può succedere che l’amante si trasformi in una fidanzata e che la coppia di amanti riesca a progredire nelle fasi successive della coppia, passando da un rapporto clandestino a uno ufficiale e lasciando i precedenti partner?
Ovviamente è possibile che questo avvenga, che il tradimento sia frutto di una storia logorata che aspettava solo una motivazione per finire e che pertanto dal tradimento nasca una nuova coppia felice.
Ma in ogni caso sarà importante porsi delle domande per capire chi è l’altro e conoscersi e potersi fidare al 100% dell’altro: come abbiamo visto in una relazione clandestina le dinamiche che si possono creare sono di disequilibrio, dipendenza emotiva, fuga, bugia e passione, ovvero tutte caratteristiche di una relaziona tossica o come abbiamo sottolineato anteriormente, di un disturbo narcisistico.
Nel momento del cambiamento da relazione clandestina a ufficiale è importante che tutte queste caratteristiche scompaiano. Per portare la relazione su un piano sano ed equilibrato, ci vuole tanta comunicazione, complicità, sicurezza, fiducia e pazienza. Bisognerà portare la relazione da un rapporto basato sul tradimento a uno basato sulla fiducia. Pertanto è importante parlare e affrontare tutte le perplessità con il proprio partner o eventualmente chiedere aiuto a uno specialista.
Quando entrambi sono sposati
Cosa accade quando entrambi sono sposati? In questo caso ciò che spinge entrambi a creare un nuovo legame al di fuori della propria relazione è probabilmente legato a un bisogno narcisistico e di fuga dalla propria realtà. Abbiamo visto in altri articoli che il narcisismo si basa su insicurezza e ricerca di attenzione, voglia di piacere e riconoscimento, tutti tratti che caratterizzano le relazioni extraconiugali.
Quando entrambi sono sposati si potrebbe creare un legame più equilibrato e sincero, ma che si basa sempre sulla passione e sull’emozione e che pertanto rimane sempre nella prime fasi dell’innamoramento e non si trasforma in vero amore (nella maggior parte dei casi).
La differenza in queste storie rispetto a quelle in cui solo uno dei due è sposato, è che tendono a durare di più. Vi è infatti quasi sempre, un tacito accordo per cui non si lasceranno i partner di sempre per non fare danno ai figli o rivoluzionare davvero le proprie vite. Normalmente sono pertanto storie non molto felici, perché mancano fin dall’inizio di un obiettivo possibile e molto spesso finiscono perché uno dei due inizia comunque a fare delle richieste di esclusività o decide di farla finita.
Vi lasciamo alcune domande tratte da un trailer di un film dal titolo “Terapia di coppia per amanti”. Quella che preferiamo è: “Se mi riferisco a Viviana (la sua amante ndr) chiamandola -La sua compagna-, posso chiederle cosa prova quando mi sente pronunciare queste due parole?”
Tipi di tradimento e motivazioni
Ma quali sono i motivi che possono spingere al tradimento? Anche se in questo articolo abbiamo cercato di analizzare più che altro le motivazioni dell’amante possiamo concludere con uno sguardo generale sul perché si tradisce e quali sono le motivazioni dei tradimenti più comuni:
- Sesso:uno dei motivi più frequenti per cui si tradisce è il sesso e l’attrazione sessuale verso un’altra persona. Capita di instaurare un’intesa passionale e sessuale molto forte con un’altra persona però senza che vi sia una reale intesa intellettiva. In questo senso queste relazioni sono di breve durata e rappresentano una via di fuga dalla quotidianità e dalla routine.
- Per vendetta:questo tipo di meccanismo di difesa si applica normalmente quando si è stati feriti e si vuole attaccare l’altro ma in una forma indiretta sfuggendo la realtà. È una richiesta di attenzione e di tornare ad essere desiderato.
- Mettersi alla prova. Per esempio per capire se i problemi che si hanno con il proprio partner derivano dal rapporto o da sé stessi.
- Nuove esperienze. Soprattutto quando si sta insieme al partner fin da molto giovani, può capitare divoler avere nuove avventure per confermare o meno il rapporto attuale.
- Tradimento platonico.Questo tipo di tradimento normalmente è un tradimento che non implica una relazione fisica, ma si basa sull’intimità e su una condivisione intellettuale profonda (che normalmente non si ha con il proprio partner)
- Per soddisfare bisogni che non si riescono ad esprimere in altro modo. Questo tipo di relazioni nascono per mancanza di comunicazione ed equilibrio interni alla relazione ufficiale. Per questo chi sceglie di tradire lo fa perché sente che non può esprimere i suoi bisogni ed emozioni all’interno della coppia, o se lo fa, non viene ascoltato e cerca pertanto riparo in un’altra relazione. Le relazioni nate da queste motivazioni, tendono ad essere relazioni lunghe e parallele, perché nascono appunto da una grossa mancanza nella coppia.
Le bugie dell’uomo sposato e perché l’amante non scappa
Abbiamo visto che le relazioni extraconiugali o che si basano sul tradimento in generale, sono relazioni che tendono ad assumere comportamenti tossici e superficiali e che prendono piede a causa di insicurezze o bisogni narcisistici o o di incapacità decisionale.
In particolare abbiamo visto che il rapporto si basa normalmente su un disequilibrio tra la persona che tradisce e fa l’amante, mantenuto molto spesso da una doppia strategia comunicativa: da un lato il “traditore” parla delle mancanze del rapporto con il partner ufficiale per illudere l’amante e farla credere che ci sia la possibilità che prima o poi la lascerà, e allo stesso tempo rassicurare l’amante sul fatto che sia migliore del partner.
Ma se l’amante davvero dovesse chiedere di lasciare il partner ufficiale quali sono le bugie più comuni che potrebbero essere raccontate?
- Prendere tempo.Cambiare discorso, sottolineare il fatto che sia difficile, che la vita è troppo legata a quella del partner da problemi economici, sentimentali, etc.
- Motivazioni pragmatiche:elencare le motivazioni per cui si sta insieme al partner ufficiale apportando esempi.
- Paura della sofferenza del partner e della sua fragilità nel caso venisse lasciato.(anche se poi non spiega perché è meglio far soffrire l’amante che la moglie).
- Fare promesse. Raggirare le domande dell’amante con false promesse che non verranno mantenute, è un metodo per glissare sulle richieste dell’amante e allo stesso tempo rassicurarla, senza doversi compromettere troppo.
Queste sono alcune delle scuse che possono usare uomini o donne sposate per non lasciare i rispettivi coniugi.
Ma allora perché l’amante non scappa? Da un lato il motivo risiede probabilmente nel tipo di relazione tossica e dipendente che si è venuta a creare e dalla quale non si riesce a scappare, e dall’altro dal fatto che l’amante potrebbe disporre di bassa autostima e insicurezza e pertanto rimanere lì nonostante la sofferenza. Quindi, a prescindere dal giudizio morale o di responsabilità sul tradimento, è importante focalizzarsi sui problemi di personalità inerenti le due persone coinvolte (se dovessero esistere) e magari concentrarsi su quelle mancanze, se dovessero divenire pattern comportamentali ripetitivi, cercando di risolverli con un aiuto specialistico.
L’amante in psicologia
Il profilo psicologico dell’amante può essere diverso a seconda dei casi e può racchiudere dei problemi comportamentali, se diventa un pattern ricorrente, o essere un caso contingente dovuto a una situazione particolare e alla voglia di fuga e di estraniarsi dalla situazione che si sta vivendo. Potremmo racchiudere i motivi per cui si diventa amanti in 3 macro-categorie (ovviamente le casistiche sono più ampie e variate, però cerchiamo valutare alcuni tratti generali e comuni):
- la ricerca del vero amore: si ritiene che la persona incontrata sia l’amore della propria vita e una persona in grado di stare in coppia (visto che effettivamente lo è) e si fa di tutto per poter stare insieme a quella persona, anche accontentandosi delle briciole.
- La solitudine.L’amante potrebbe essere una persona che soffre di solitudine e soffre o ha sofferto di mancanza d’affetto e cade facilmente nella trappola di una relazione narcisista
- È una persona narcisista,che ama la conquista al di là di qualsiasi empatia o ragionamento e ama soddisfare le sue voglia e il suo ego.
Pertanto non sempre l’amante è vittima, ma a volte può anche scegliere di fare l’amante per comodità e perché non è in grado di affrontare una relazione seria. Come commentato precedentemente se questi tratti della personalità rimangono prevalenti e non corrispondono solo a un momento specifico della propria vita, è sempre meglio rivolgersi a uno specialista per richiedere aiuto e imparare che ci meritiamo l’amore e una storia d’amore reale.
Scritto da: GuidaPsicologi.it