L’alta sensibilità e l’ipersensibilità sono tipiche di persone molto empatiche che tendono a essere profondamente sensibili nei confronti delle altre persone e dell’ambiente che le circonda.

Elain Aron e HPS, Highly Sensitive People

L’alta sensibilità e l’ipersensibilità sono termini e concetti che derivano dagli studi di Elain Aron e che descrivono persone dotate di alti livelli di sensibilità di elaborazione sensoriale (SPS Sensory Processing sensitivity).

Questa caratteristica è un vero e proprio tratto della personalità che sottende un processo cognitivo più profondo per quanto riguarda stimoli fisici, emotivi e sociali, e una maggiore sensibilità del sistema nervoso centrale.

Questa caratteristica include certi comportamenti come una spiccata intuizione per stimoli sottili o nascosti, processi cognitivi più approfonditi durante l’osservazione e la messa in atto di azioni che prevedano la simulazione di atteggiamenti altrui, la capacità di fermarsi a riflettere prima di agire, insieme ad una grande reattività (e sensibilità appunto) emotiva, sia in senso positivo che negativo.

GLi studi della dottoressa Aron, sono iniziati negli anni ’90 e sono stai poi ripresi in seguito, attraverso studi genetici, neuroscientifici ed evoluzionistici, confermando alcune caratteristiche che sono frutto dell’interazione tra ambiente e genetica, che includono:

  • Processazione sensoriale (un alto livello di SPS)
  • Maggiore risposta agli stimoli sociali ed emotivi
  • Attivazione di aree specifiche del cervello chiamate aree di neuro-sensibilità
  • Caratteristiche comportamentali
  • Difficoltà nella gestione dello stress psicofisiologico.

Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che il 20% della popolazione è ipersensibile, ovvero caratterizzato da una maggiore sensibilità ed è un tratto che si trova nella stessa proporzione nei maschi e nelle femmine, e non è connesso ad altre variabili di personalità, come introversione, nevrosi, etc..

Ipersensibilità e alta sensibilità

Ipersensibilità e alta sensibilità sono traduzioni dirette dall’inglese di Highly Sensitive People, e sono considerate sinonimi. Potremmo dire, semplificando, che l’ipersensibilità è una caratteristica delle persone altamente sensibili che indica una sensibilità superiore alla media.

Tale caratteristica, in alcuni casi e contesti, è vissuta con difficoltà dalla stessa persona, anche a causa del giudizio degli altri che possono ritenere tale persona eccessivamente sensibile ed emotiva.

Ipersensibilità emotiva, fisica e mentale

Possiamo definire l’ipersensibilità emotiva, fisica o mentale, come una forma di risposta molto forte nei riguardi degli stimoli sociali, ambientali o interiori, ovvero i processi in cui le persone riflettono su sé stesse e agiscono nel mondo e con le persone. Vediamo qualche esempio più da vicino.

  • Processi interiori:per esempio l’incapacità di fermare pensieri ed emozioni, l’alterazione del sonno o dell’appetito a causa di problemi, una bassa autostima e un costante paragonarsi agli altri
  • Relazioni con gli altri:per esempio provare una maggiore empatia ma sentirsi costantemente giudicati dagli altri, o sentirsi ferito facilmente o permaloso.
  • Relazioni con l’ambiente:per esempio sentirsi a disagio in presenza di assembramenti troppo grandi di persone, o in una sala con un volume troppo alto o leggendo brutte notizie sui giornali o sui social.

Per queste persone è importante imparare a gestire le proprie emozione e la propria sensibilità, utilizzando tecniche di immunità sensoriale ed emotiva che cercano di calmare e arginare la sovrastimolazione.

Caratteristiche cerebrali delle High Sensitive People

È stato dimostrato a livello scientifico che esistono persone altamente sensibili o ipersensibili, proprio in seguito a studi di neuropsicologia che hanno aiutato a identificare le zone di attivazione nel cervello delle persone ipersensibili.

Queste differenze di attivazione sono in parte dovute a fattori genetici, ma anche a fattori di crescita ambientale. Infatti se si nasce già con una predisposizione all’ipersensibilità, crescendo si amplierà ulteriormente questa sensibilità, dal momento che le persone altamente sensibili sono particolarmente ricettive alle influenze dell’ambiente, sopratutto da bambini.

Ma quali sono le principali differenze tra il cervello di una persona altamente sensibile e una non?

  • Una risposta diversa alla dopamina. La dopamina è l’ormone legato al sentimento del piacere e della ricompensa: è responsabile di farci sentire bene quando realizziamo un’azione e ci aiuta a decidere quello che vogliamo fare, anche in base a questa sensazione. Ma sulle persone altamente sensibili o PAS, quest’ormone ha degli effetti diversi,quasi come se ne fossero immuni, in una maniera che ancora non si è riusciti a spiegare. Probabilmente questa “resistenza” alla dopamina permette alle PAS di non essere sopraffatti dai troppo stimoli e dalle emozioni forti, che li tramortirebbero, e li rende più riflessivi e attenti mentre elaborano le informazioni, prendono le decisioni o vivono esperienze quotidiane.
  • Maggiore attività dei neuroni specchio (e dell’empatia). I neuroni specchio sono neuroni che ci aiutano a capire cosa sta provando l’altro persona, confrontando i suoi comportamenti con i momenti in cui noi stessi ci siamo comportati allo stesso modo. Questo ci permette di capire come sta l’altra persona e di capire i suoi stati mentali.Questa caratteristica ci serve per diverse possibilità, prima fra tutte l’empatia. Un’attività maggiore dei neuroni specchio permette una maggiore empatia non solo verso le persone care, ma anche verso gli estranei. Questa caratteristica permette alle PAS di essere premurose, intuitive e accoglienti nei confronti delle altre persone e del loro stato d’animo, e in contrapposizioni molto sensibili per esempio a eventi forti, come per esempio a film violenti in tv, o situazioni tristi e adrenaliniche che potrebbero farle stare male.
  • Capacità di vivere le emozioni in maniera più vivida. Le emozioni, i dati sensoriali e i valori vengono elaborati in una zona del cervello chiamato corteccia prefrontale vetromediale (vmPFC). Anche se ancora non sono chiari al 100% tutti i processi regolati da tale parte e come si svolgano, sappiamo chetale area controlla e regola le emozioni e la loro intensità. Tutti gli esseri umani vivono in maniera profonda, vivida e intensa i loro momenti emotivi, ma le PAS (o HSP in inglese) dispongono di un gene che permetto loro di provare le emozioni “con una soglia maggiore”. Questo gene crea un potenziamento emotivo che influisce direttamente sul vmPFC e sull’elaborazione dell’esperienza, con un effetto molto maggiore del solito. Questa caratteristica delle persone altamente sensibili non è prettamente una questione sociale, ma riguarda il fatto di come si vivano le emozioni interiormente, ossia quanto vivide siano le emozioni dentro di loro rispetto a quello che sta succedendo intorno. Le persone HSP hanno la capacità di cogliere anche i più sottili segnali emotivi e reagire ad essi.
  • Capacità di leggere le altre persone.Nelle PAS le zone del cervello che si attivano in un contesto sociale, sono molto più intense rispetto al comune. Infatti non si attiva solo la zona del cervello collegata all’empatia, ma anche due altre zone (l’area cingolata e l’insula) che sono la “sede della coscienza e della consapevolezza del momento”, che si attivano nelle PAS al minimo stimolo sociale ed emotivo. Questo significa che l’ipersensibilità porta a un maggiore attenzione, intuizione e consapevolezza di ciò che sta accadendo in un contesto sociale.

Il dono delle persone sensibili

Come abbiamo visto il dono delle persone sensibili è quello di avere una percezione più profonda della realtà: Le informazioni vengono elaborate a livello più profondo, si capiscono meglio le persone e si tende a prendersi di più cura di esse e si riescono e percepire meglio le connessioni tra le cose.

Allo stesso tempo le persone altamente sensibili possono utilizzare tutte queste informazioni per proteggersi: se ci sono cattive notizie, o una situazione non è giusta, o se le persone intorno a loro non sono proprio in buona fede, le PAS possono percepirlo prima degli altri ed evitare situazioni tossiche (anche se non sempre ci riescono). In questo modo il loro cervello è progettato per proteggerle e mantenere un ambiente sano, privo di stimoli che potrebbero sopraffarle. È pertanto importante per le persone altamente sensibili, riconoscere di esserlo, e cercare di valorizzare questi tratti fuori dal comune e allo stesso tempo proteggersi, per cercare di vivere una vita piena di valore e intuizione.

Ma quali sono le caratteristiche comportamentali delle persone altamente sensibili?

Caratteristiche comportamentali: vantaggi e svantaggi

Le high sensitive people, secondo gli studi dei Elaine Aron e suo marito Arthur Aron, si contraddistinguono per le caratteristiche riassumibili nell’acronimo D.O.E.S.:

  • Depth of processing:ossia la capacità di elaborare più profondamente le informazioni
  • Overarousability: ossia la caratteristica di essere più soggetti a sovrastimolazione e sovraccarico
  • Emotional Intensity o empathy: ossia la capacità di vivere con più “vividezza” le emozioni ed avere maggiore empatia.
  • Senstitivity to subtle stimuli:ossia la capacità di percepire stimoli minori e dettagli sottili delle relazioni sociali e dell’ambiente

Seguendo queste caratteristiche, possiamo tracciare alcuni comportamenti tipici delle persone altamente sensibili sia a livello di relazioni sociali, sia a livello personale.

Per esempio:

  • Sono più ricettive e si preoccupanodi più rispetto alla maggior parte delle persone,
  • Sono dotate di una grande empatiae cercano sempre di capire o aiutare gli altri.
  • Sono molto intuitive e hanno una profonda conoscenza emotivadi sé e degli altri, ma allo stesso tempo possono essere emotivamente fragili e difficili da gestire.
  • Sono persone osservatrici, che riescono a percepire dai dettagli considerazioni profonde.
  • Possono essere dotati di ipersensibilità posteriormente a un trauma o per una questione genetica.
  • Nella maggior parte dei casi sonopersone insicure e remissive
  • In alcuni casi si sentono vittimee possono finire a comportarsi come tali, anche in maniera manipolativa.
  • Sono persone che tendono ad affaticarsi di più e ad avere dei tempi di recupero più lunghi, a causa dell’eccessiva percezione degli stimoli esterni.

Il dono dell’alta sensibilità e dell’ipersensibilità è allo stesso tempo un vantaggio e uno svantaggio, ma imparando a conoscerci a fondo e cercando di gestirlo il meglio possibile, può portare a farci conoscere il mondo da una prospettiva diversa e ricca di dettagli.

Bambini ipersensibili

Abbiamo visto che l’alta sensibilità è un fattore genetico, e per questo fin da bambini potrebbero esserci forme di ipersensibilità, che in alcuni casi potrebbero essere difficili da capire e gestire. Abbiamo visto che le persone altamente sensibili sono molto ricettive ma allo stesso tempo fragili, e hanno bisogno di persone che si relazionino con loro attraverso una grande capacità comunicativa e serenità.

L’ipersensibilità abbiamo visto che non è una malattia né tanto meno un problema, ma è solo una forma diversa di percepire il mondo che in molti casi può essere vista come un dono. Nel caso di bambini ipersensibili può essere utile ricorrere ad alcuni comportamenti ed abitudini che non li stimolino eccessivamente: per esempio se non sentono la necessità di farli giocare con altri bambini, lasciarli giocare da soli, o se hanno bisogno di intraprendere un progetto nuovo o una nuova avventura, cercare di parlarne con calma, o impartire alla giornata ritmi regolari e pause sufficienti senza programmare tutto il tempo libero.

Tutto questo per dare la possibilità e il tempo al bambino di trovare i suoi tempi e non sovraffaticarsi, e allo stesso tempo sentirsi capito e non rimproverato dai genitori per la sua spiccata ipersensibilità.

Scritto da: GuidaPsicologi.it