Internet come ogni cosa che porta grandi vantaggi, richiede anche una grande responsabilità, soprattutto nei confronti dei minori
La diffusione globale della rete internet ha permesso a piccoli e adulti di accedere a moltissime possibilità. Più della metà della popolazione mondiale accede ad internet (fonte: Digital 2020, Global digital overview) e tra questi uno ogni tre è un utente giovane, a volte anche bambini. Certamente internet offre ai ragazzi la possibilità di fare ricerche, scoprire il mondo, informarsi. Ma ci sono anche situazioni pericolose che possono minare il loro benessere. Purtroppo non sempre la legislazione è al passo con i tempi, e solo negli ultimi anni si stanno facendo dei passi avanti per trasformare gli ambienti digitali in ambienti sani e privi di pericoli per i più piccoli. I bambini sono spesso i primi ad adottare le nuove tecnologie e proprio per questo vengono ritenuti nativi digitali. Pertanto, hanno bisogno di un ambiente online che fornisca loro contenuti accessibili e adatti all’età in modo da supportare le loro mutevoli esigenze di sviluppo.
Negli ultimi anni sono state introdotte leggi per la privacy, analisi dei dati raccolti, misure di prevenzione per il cyberbullismo e si parla sempre più di educazione digitale. Proprio quest’ultima è importantissima per creare un’alfabetizzazione digitale dei bambini nati già con la tecnologia tra le loro mani. Più tempo trascorrono online più i ragazzi possono incontrare opportunità ma anche rischi.
Pertanto, sono necessari ulteriori sforzi educativi per garantire ai bambini di sviluppare le capacità e le capacità che consentono loro di avere esperienze online positive e benefiche, sfruttando le opportunità e limitando il danno. Per limitare i danni però non si deve pensare ad un divieto di utilizzare determinate risorse online. È più efficace spiegare perché e dove sono i rischi e come gestire questi pericoli, aiutando i più piccoli a capire che dentro la rete c’è una parte positiva e una parte negativa. I bambini incoraggiati ad utilizzare la rete in modo sano e intelligente sviluppano un’etica digitale, mentre il puro e semplice divieto non sortisce lo stesso effetto – così come succede in molti altri settori educativi.
L’educazione digitale è perciò importante non solo per i piccoli ma anche per gli adulti, per supportare il processo di apprendimento e di gestione della rete. A scuola, a casa ma anche associazioni giovanili: la necessità di un uso corretto della rete e dei dispositivi si fa sempre più sentire e negli ultimi mesi sono nati diversi progetti per insegnare ed educare i minori. Un contributo arriva anche dalla Polizia Postale che diffonde periodicamente avvisi e linee guida per un corretto utilizzo della rete.
Cosa possono fare i genitori a casa? Sicuramente parlare con i propri figli e spiegare come funziona la rete è il primo passo da fare. Anche dare il buon esempio è importante: limitare e autolimitarsi nell’uso dei social per ridimensionare l’importanza che hanno assunto nella nostra vita. Dopodiché si può attivare qualche strumento più ‘tecnico’ come l’installazione di antivirus e adblocker nei dispositivi, la creazione di password sicure e l’attivazione di servizi come le virtual private network. Come funziona una VPN? Semplicemente avvolge la nostra rete rendendola invisibile ad attacchi hacker e violazione dei dati.
Questi sono solo alcuni consigli base che i genitori dei nativi digitali possono adottare per aiutare i propri figli a migliorare il loro rapporto con la rete. Molti altri aiuti devono arrivare dalle istituzioni e dalle grandi compagnie tecnologiche, per rendere internet davvero un posto sicuro.
Psiche.org | 1 febbraio 2020 |