La musica, utilizzata come terapia, può migliorare il benessere psico-fisico di adulti e bambini.

 

«La musica è una rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia. Chi penetra il senso della mia musica potrà liberarsi dalle miserie in cui si trascinano gli altri uomini», Ludwig Van Beethoven.

Con il termine “musicoterapia” s’intende una terapia di tipo non verbale che utilizza la musica con i pazienti per poter potenziare la comunicazione, per favorire il processo di crescita personale, di adattamento sociale e, in generale, per migliorare il benessere psico-fisico. Il musicoterapeuta utilizza i suoni, i silenzi, gli strumenti e tutti gli elementi connessi alla musica per affrontare le necessità dei diversi pazienti. Secondo la Federazione Italiana Musicoterapeuti (F.I.M.):

«La musicoterapia è una disciplina che si fonda sulle conoscenze scientifiche della fisica acustica, sugli studi accademici musicali, sulla pratica strumentale, su conoscenze di cultura generale, di educazione e pedagogia musicale. La musicoterapia si colloca nell’ambito delle discipline educative e formative».

La musicoterapia può apportare diversi benefici fra cui quelli di ridurre lo stress, le tensioni e i sintomi legati alla depressione, oltre ad aumentare i livelli di rilassamento. Allo stesso tempo, questa terapia favorisce l’integrazione in quanto rende più fluida la comunicazione e l’espressione individuale. La musicoterapia viene utilizzata, inoltre, per trattare disturbi legati al linguaggio, allo stress, al sonno e all’ansia. Gli adulti che soffrono di malattie croniche possono sottoporsi a questa terapia per poter sopportare meglio i dolori connessi alla malattia. La musica, insomma, può essere usata in diversi campi essendo un tipo di comunicazione immediata e comprensibile a tutti. Una ricerca della McGill University (Canada), pubblicata sulla rivista Science, ad esempio, ha studiato gli effetti della musica sul cervello eseguendo risonanze magnetiche sul campione.

Secondo i ricercatori, le conseguenze dell’ascolto della musica sono molto simili a quelli provocati dal mangiare il proprio cibo preferito o avere relazioni sessuali.

La musicoterapia nei bambini

Fin da piccoli i bambini mostrano un forte connessione con la musica, ad esempio tranquillizzandosi quando ascoltano una ninna nanna. Ogni persona ha determinate reazioni fisiologiche durante l’ascolto della musica che è in grado, inoltre, di influenzare le emozioni. Proprio per questo la musicoterapia viene sempre più utilizzata per quei bambini che soffrono di difficoltà legate all’apprendimento, allo sviluppo e alla socializzazione.

Dal punto di vista della comunicazione la musicoterapia viene utilizzata anche per creare uno stato di calma e tranquillità nei bambini autistici. Grazie alla sua immediatezza, infatti, la musica aiuta a migliorare la comunicazione aiutando a utilizzare altri canali diversi da quelli verbali. Usata con altre forme d’arte come la pittura o il teatro, la musicoterapia può aiutare a ridurre ansie e tensioni provenienti da un contesto familiare o scolastico difficile.

Allo stesso tempo, l’ascolto può migliorare l’apprendimento e sviluppare la creatività. Suonare uno strumento o ascoltare musica, infatti, migliora la possibilità di esprimersi e di socializzare con gli altri.

Il numero delle sedute di musicoterapia varia in base al paziente. In generale, ogni sessione ha una durata di un’ora e la terapia può prevedere una o più sedute a settimana. Il terapeuta, inoltre, può scegliere, a seconda delle esigenze, di eseguire la terapia a livello individuale o di gruppo.

Scritto da: GuidaPsicologi.it