Sfruttiamo il tempo che abbiamo in più oggi per migliorare il rapporto con i nostri figli e la quotidianità. Attraverso semplici giochi impariamo a divertirci e rilassarci.

Com’è cambiato il quotidiano in casa

L’emergenza Coronavirus impone cambiamenti di abitudini: la famiglia è riunita in nuovi scenari e nuove economie domestiche.

Nel tempo della socialità condizionata rimanere a casa con i figli diventa una routine strana che sa di una vacanza andata male. La TV la fa da padrona e poi Internet, lo smartphone e gli altri dispositivi digitali ci rimandano ad una ricerca di contatto che è limitato, soddisfacente ed irritante allo stesso tempo. La vita che scorre diversa ci impone un cambiamento e il primo tra tutti è quello di avere tanto più tempo per stare con i nostri figli. Un tempo senza scuola, senza uscite, un tempo per stare vicini, quel tempo sognato da ogni genitore e quasi mai avuto.

Come impiegare questo tempo quando anche tablet e smartphone ci hanno annoiato? Si ritrovano i vecchi giochi in scatola, film da condividere tutti insieme, mentre la cucina diventa luogo di esperimenti. Allora il difficile è mettersi da parte. In un’epoca in cui il primo cambiamento è la mancanza di contatto all’esterno della propria abitazione, il secondo cambiamento è ricercare un contatto all’interno intimo ed intimistico.

Stare insieme comporta cercare e cercarsi e adesso abbiamo modo di trovarci senza sforzo, senza rincorse, in modo da riscoprire nuovi modi di stare a contatto.

I giochi psicocorporei possono essere una valida opportunità per prenderci il Nostro tempo.

Giochi e attività per conoscersi

Secondo la Dott.ssa Lucangeli “Le emozioni tracciano le memorie, ovvero ogni volta che un bambino riprende dalla memoria quello che ha appreso, riprende anche l’emozione con cui l’ha tracciato, che sia la stima dell’adulto o la paura. […] Negli ultimi anni le ricerche sul funzionamento del cervello hanno infatti evidenziato che i processi cognitivi e quelli emotivi sono sincroni“. Oggi più che mai questa nozione ci deve essere di aiuto per sostenere una crescita dei nostri figli più armonica. In un’epoca in cui il corpo dell’altro deve mantenere le distanze e in cui il contatto è fonte di paura di un contagio è importante aiutare i ragazzi a mantenere una memoria positiva rispetto al proprio corpo.

Di conseguenza proponiamo alcuni esercizi che possano dare la possibilità di creare memorie positive.

La respirazione consapevole (o diaframmatica) la possiamo vedere osservando come respirano tutti i bambini cioè di pancia! Nel paragrafo dedicato alle attività, propongo l’esercizio del palloncino per imparare, o meglio, tornare a respirare “di pancia”. Questo esercizio è forse più utile ai genitori che ai piccoli!

Iniziamo!

  • Gioco del palloncino:tecnica immaginativa per respirare di pancia

Insieme al tuo bambino assumi una posizione comoda (per esempio, sdraiati l’uno accanto all’altro sul letto), chiudi gli occhi, immagina di avere un palloncino nella pancia e dagli un colore.

Immagina di prendere l’aria dal naso e spingerla fino in fondo alla pancia per gonfiare il palloncino, poi sgonfialo buttando fuori tutta l’aria dalla bocca. Lentamente e profondamente. Per capire se la respirazione è quella giusta, tu e il tuo bambino potete poggiare rispettivamente una mano sulla pancia e sentire se si alza e si abbassa. In alternativa è possibile appoggiare un libro sulla pancia e osservare se si muove su e giù.

  • Respirare giocando

Questa volta il palloncino serve davvero! Gonfiate un palloncino e giocate seguendo alcune semplici regole: dovrete passarvelo senza farlo cadere per terra, usando solo il respiro. Potete decidere un numero massimo di passaggi e un premio per chi lo raggiunge prima. Per chi invece lo fa cadere c’è una penitenza da decidere insieme prima di iniziare il gioco.

  • Il profumo dei fiori

Per chi ha un giardino consiglio di cogliere alcuni fiori; chi invece è impossibilitato può eseguire l’esercizio con l’immaginazione.

Annusiamo tanti fiori diversi messi in fila: un piccola inspirazione per ogni fiore. Tratteniamo il respiro per tre secondi così tutti i profumi si mescolano. Ora espiriamo tutta l’aria in una volta in modo da profumare tutta la stanza.

Si può anche descrivere il fiore, toccarlo e raccontare le sensazioni che ci provengono annusandolo e toccandolo così da scaturire un confronto tra grandi e piccini.

Ricorda che il nostro cervello non distingue tra cio’ che e’ reale e cio’ che e’ immaginato quindi se non hai modo di reperire il materiale suggerito non scoraggiarti: le attivita’ funzionano comunque!

  • L’importanza dello stare insieme prima di andare a letto

Alla sera, quando tutto tace, quando internet e tv si spengono, quando il silenzio straordinario che si sente nelle nostre città diventa un rumore più profondo di quello della stanchezza visti gli orari di vita ormai sfasati dalla routine persa, è fondamentale il sentirsi vicini.

Mettere a letto i figli, convincerli al sonno, a volte può diventare una lotta. Ma questo invece è un momento importante da sfruttare: parlar loro accanto al letto prima del sonno è una delle parti più belle dell’essere genitori, è il momento in cui veramente ci si può toccare, è il momento in cui le difese crollano e si è più autentici.

Non sempre però le cose vanno come vorremmo: la chiusura negli appartamenti, il continuo utilizzo informatico, l’ondata di informazioni li avvolge e li rende bizzosi, incontenibili.

Allora ecco cosa fare: cerchiamo la possibilità di sentire e stare con l’altro e quindi facciamo diventare l’andare a letto un gioco. Prendiamoci il nostro tempo.

Partiamo alle 21.00, consapevoli che l’addormentamento sarà lento ma ci può regalare altre emozioni.

 Svelto svelto che così abbiamo più tempo per leggere la storia… per parlare insieme… per farci le coccole… stasera nessuno deve dormire prima che venga il sonno! –

Appena conquistati, i letti diventeranno astronavi… le lenzuola possono essere grotte… – ed attenzione… che può arrivare mamma Mammuth o papà Tirannosauro– . In questo modo concentriamo l’attenzione sull’ascolto.

– Amore ascoltiamo insieme… tu cosa senti? – (elenchiamo i rumori fuori dalla stanza) – ma… piano piano se no ci sentono… – (come se cercassimo una tana un piccolo mondo sotto le lenzuola, solo nostro).

 Poi ascoltiamo tutti i rumori dentro la nostra stanza… contiamoli insieme – (il ticchettio di una sveglia o il silenzio? Cosa c’è nella stanza che fa rumore?). – E adesso… attenzione, vediamo se riusciamo a sentire i nostri cuori – ( mano al petto dell’altro, occhi chiusi per sentirci meglio). Qualche secondo per i più piccoli, siamo bravi se riusciamo in un minuto con i più grandi, chi è fortunato riesce a dormire così. In qualsiasi caso l’obiettivo è ritrovare così la pace per un momento.

Nel silenzio della casa, quando tutto tace, il cuore di tuo figlio -come quella ecografia- è il rumore più incredibile tu possa sentire, specialmente in queste sere in cui anche noi genitori abbiamo bisogno di ritrovarci e dare un senso alle cose.

 

Scritto da: Dott.ssa Martina Francalanci

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