Facebook, il social network più diffuso al mondo, è un ottimo mezzo per fare nuovi amici, ma potrebbe essere controproducente per chi ha bassa autostima.

In teoria un social network come Facebook potrebbe essere un ottimo mezzo per fare nuovi amici, permetterebbe di interagire più spesso con gli altri coetanei ma in realtà l’ovattata realtà virtuale è controproducente per le persone con bassa autostima. Lo rivela uno studio pubblicato da Psychological Science la rivista online di Association for Psychological Science.

Facebook è un mondo di profili fittizi, di gente bellissima, di viaggi entusiasmanti, di conquiste lavorative e di tanti amici cool, e le persone con bassa autostima sembrano apprezzare questa realtà ovattata che vedono come un terreno protetto per esprimere i propri stati d’animo e instaurare legami con i coetanei.

Secondo lo studio di Amanda Forest e Joanne Woo, le persone con bassa autostima agiscono in maniera controproducente in Facebook, perché tendono a condividere stati d’animo negativi o esperienze non soddisfacenti. Si rendono così meno piacevoli al pubblico di “amici”. Le persone con alta autostima invece tendono a pubblicare post positivi e solo raramente post negativi. Qualora lo facciano è molto probabile che ricevano più reazioni e “mi piace” dovuti alla rarità del caso.

Le persone che hanno collaborato a questa ricerca hanno espresso un’opinione sui post degli individui con bassa autostima. Secondo il loro parere le persone con bassa autostima erano più negative delle persone con alta autostima e per questo le hanno apprezzate di meno. Il fatto che i collaboratori fossero degli estranei risulta molto realistico perché in Fb gli amici sono per lo più conoscenti.

Nonostante le persone con bassa autostima considerino Fb un’opportunità per instaurare relazioni sociali senza sentirsi a disagio, in realtà il loro comportamento, che rispecchia la realtà, sembra allontanare le persone a cui cercano di avvicinarsi. Inoltre l’utente di Fb tende a non commentare le reazioni negative, che rimangono quindi un mistero!

Scritto da: GuidaPsicologi.it