Nel periodo di emergenza per coronavirus è importante preservare il benessere psicologico: le indicazioni di CNOP e ISS forniscono ottimi punti di partenza

In termini di utilità emotiva è più efficace pensare a ciò che è lecito fare in questo periodo di #iorestoacasa, piuttosto che a ciò che ci è negato fare. Riflettere sulle possibilità porta ad abbassare l’arousal attivato dal sapere che è in atto l’emergenza coronavirus e a calmare le ansie.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il Coronavirus (Covid-19) proviene da una famiglia di virus respiratori (CoV) che possono causare malattie con sintomi da lievi a moderati, dal semplice raffreddore a sindromi respiratorie gravi come quelle che si osservano negli Ospedali, nei Pronto Soccorso e nei reparti riservati ad accogliere i pazienti colpiti da questa emergenza.

E’ intuitivo associare la parola tanto pronunciata e ascoltata negli ultimi mesi – Coronavirus –  alla corona di un re o alla corona di alloro che indossano i neolaureati. Infatti, è curioso sapere che il Coronavirus viene chiamato così perché presenta sulla sua superficie delle punte, simili a quelle di una corona. Già osservato in alcune specie animali, non era mai stato rilevato nel genere umano.

Febbre, tosse e difficoltà respiratorie sono i sintomi più comuni del quadro clinico del Coronavirus; non mancano le sindromi respiratorie acute, le polmoniti, con una prognosi che porta spesso al decesso. Non mancano neanche i casi asintomatici: sono proprio loro, e le risorse limitate del Sistema Sanitario Nazionale di fronte a una pandemia, che hanno portato il Governo Italiano a prendere provvedimenti attenti, urgenti e semi-drastici.

Le misure di sicurezza con cui nelle ultime settimane le persone si confrontano riguardano proprio il contagio di questa malattia. Le raccomandazioni e i comportamenti di sicurezza sanitari sono entrati a far parte delle abitudini di grandi e piccoli: non mancano i dubbi su come poter reperire mascherine che sembrano introvabili, il gel igienizzante che tanti prima ignoravano sembra ora il nostro pane quotidiano, si cerca di uscire il meno possibile e ci si domanda come trascorrere le 24 ore quotidiane, moltiplicate per un numero di settimane di cui ancora non siamo certi, nella propria casa, che sappiamo di amare ma che in queste settimane ci coglie impreparati. Non ce lo aspettavamo e probabilmente mai avremmo pensato potesse accadere.

La creatività e la flessibilità dell’uomo in termini di adattabilità sono risorse che possiamo sfruttare in questa situazione e probabilmente abbiamo già cominciato a farlo senza del tutto accorgercene.

Conviene, in termini di utilità emotiva, pensare a ciò che è lecito fare in questo periodo di #iorestoacasa, piuttosto che a ciò che ci è negato fare. Riflettere sulle possibilità porta ad abbassare l’arousal attivato dal sapere che là fuori c’è un’emergenza in atto, a calmare le ansie e a darci legittimità in termini di riorganizzazione puntuale della giornata e del nostro vivere quotidiano: la mente si rilassa e può pensare in maniera creativa a come trascorrere il tempo. Rimuginare su come andrà a finire – si spera che #andràtuttobene – oppure sul weekend in giro per l’Italia saltato a causa delle restrizioni, sulla mole di lavoro perso e sulle conseguenze tragiche di questa pandemia, non aiuta a migliorare la situazione o a prevenire il contagio del Coronavirus, ma ci pone in uno stato emotivo di allerta e apprensione che, di fatto, nel momento in cui siamo a casa e non stiamo contravvenendo alle norme proposte dal Governo, non ha senso continuare ad alimentare. In tal senso, è utile trascorrere il tempo a casa nella maniera più serena possibile, dedicandoci a noi e a mantenere i contatti con il mondo esterno grazie ai mezzi di comunicazione e ai mass media.

A tal proposito, il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi ha divulgato un Vademecum Psicologico Anti-Panico per i cittadini che consiglia di:

  • Attenersi ai fatti in maniera oggettiva – L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che l’80% dei contagiati guarisce spontaneamente, il 15% presenta problematiche mediche gestibili, il 5% manifesta un quadro sintomatico grave e la metà di essi va incontro al decesso. Parallelamente a ciò, la misurazione del Ministero della Sanità alle h 18.00 del 20 marzo 2020 ci dice che, su 47.021 casi positivi in Italia, l’8,5% abbia perso la vita mentre il 10,9% sia riuscito a guarire.
  • Riflettere sul rapporto tra pauraed efficienza in emergenza: quando la paura è nulla o moltissima, l’efficienza nel fronteggiare la situazione viene meno. L’ideale sarebbe vivere l’attuale scenario con consapevolezza e percezione equilibrata dei pericoli portati dal contagio del Coronavirus.
  • Non mettere in atto strategie sull’onda emotiva dell’allarme e del panico: la messa in atto delle semplici misure di sicurezza proposte è un buon modo per vivere con serenità la situazione. Invece, un’ansia elevata inibisce la capacità di ragionamento senza cui non possiamo garantire a noi stessi e agli altri una gestione ottimale della prevenzione al contagio.

Inoltre, il CNOP raccomanda di:

  • Non ricercare compulsivamente le notizie ma aggiornarsi una volta al giorno e solo da fonti affidabili come il Ministero della Salutee l’Istituto Superiore della Sanità
  • Entrare nell’ottica che le misure di sicurezza prese servono a proteggere le altre persone e non a proteggere solamente noi stessi. Per questo motivo è importante che tutti le adottino per il bene della collettività: non ignorare la disattenzione altrui, può essere utile spiegare l’importanza dei comportamenti di sicurezza agli altri con pazienza e calma. Reazioni di rabbiao disprezzo non aiuterebbero la persona a comprendere il momento che stiamo vivendo.

Invece, l’Istituto Superiore di Sanità sottolinea l’importanza di preservare il benessere fisico, psicologico e relazionale in queste settimane attingendo alle proprie risorse e conducendo la giornata secondo uno stile di vita il più sano possibile, non semplice in situazione di costrizione a casa, ma usando qualche escamotage. Nel seguire questo consiglio, possiamo accedere alle risorse personali, promuovendo una mentalità costruttiva, più che distruttiva, su ciò che sta accadendo.

Puntare al benessere personale e familiare, organizzando attività durante la giornata e promuovendo la comunicazione, può essere un modo valido per affrontare questo periodo di stand-by e attesa.

Come spunti, l’ISS propone l’attività fisica – ottimo modo per “tenere a bada” frustrazione e stress, per prenderci cura dell’autostima, del rilassamento psicofisico e dell’energia – un sonno regolare, un’alimentazione sana, limitare alcoolici e fumo, organizzare attività piacevoli da fare in famiglia, il mantenimento dei contatti con parenti ed amici. L’obiettivo? Mantenere un buon senso di autoefficacia, oltre a stare meglio come singoli e come coppie o famiglie.

Nella speranza che l’emergenza venga gestita nel migliore dei modi e che questo periodo termini presto, possiamo dare a queste settimane un significato personale e in termini di utilità. Se la resilienza è la capacità di fronteggiare le difficoltà e uscirne più forti di prima, possiamo cogliere i lati positivi di quello che sta succedendo e trarne qualche insegnamento da “rispolverare” in futuro.

Scritto da: Milvia Spinetta