Articolo rivisto dal Comitato di GuidaPsicologi

Un uso eccessivo dei dispositivi elettronici abitua il nostro cervello a preferire gli stimoli immediati e poco duraturi.

7 DIC 2017 · Tempo di lettura: 2 min.

Perdita di concentrazione, meno amici o problemi di salute sono solo alcune delle conseguenze sui bambini causate dall’utilizzo senza controllo dei dispositivi elettronici.
Sempre più genitori approfittano dello smartphone per tenere a bada i bambini, per distrarli, per farli mangiare, per dormire…È realmente positivo il contatto costante fra bambini e gli schermi dei dispositivi elettronici? La risposta è no. Ci sono numerosi motivi e studi che dimostrano che una lunga esposizione agli schermi non fa bene ai più piccoli. Quali sono le ragioni? Ecco alcune delle principali.
Meno concentrazione
Se usiamo la tv, lo smartphone o il tablet per distrarre nostro figlio per fare in modo che mangi o che si addormenti, il cervello del bambino potrà iniziare a fare un’associazione negativa nel momento in cui dovrà fare uno sforzo. Tutte le volte che dovrà eseguire qualche attività “noiosa”, infatti, avrà una maggiore predisposizione a distrarsi e a non prestare attenzione, abitudine piuttosto dannosa quando dovrà studiare o si troverà in aula.
Problemi di salute
L’esposizione eccessiva dei più piccoli agli schermi può anche causare problemi alla salute, ad esempio alla vista, anticipando disturbi che, altrimenti, si potrebbero presentare più tardi, come la miopia. In più, i bambini che passano più di 2 ore davanti alla tv o ad altri dispositivi elettronici, hanno un maggior rischio di soffrire di sovrappeso o obesità o addirittura diabete. Uno studio eseguito dalla Loughborough University (Regno Unito) dimostra che i bambini che hanno la tv in camera, infatti, hanno più probabilità di sovrappeso a causa del meno movimento e della scelta di cibi meno sani.
Meno relazioni sociali
Un uso eccessivo dei dispositivi elettronici abitua il nostro cervello a preferire gli stimoli immediati e quelli che ci danno soddisfazione rapida. Per questo, se un bambino si abitua fin da piccolo a ricevere gli stimoli visivi attraverso lo schermo, sarà maggiormente propenso a sentirsi appagato da questa attività e a preferirla al contatto con la gente. Studiare, giocare con gli altri o leggere un libro si trasformeranno in stimoli più lenti e meno interessanti.
Rischio di assuefazione
La soddisfazione e gli stimoli che riceviamo quando usiamo un dispositivo elettronico sono immediati e rapidi e creano una sorta di circolo vizioso. Questa felicità, infatti, è momentanea e ci spinge a continuare a usarli e a sommergerci nella realtà virtuale. Per questo, i bambini non prenderanno in considerazione altre attività che danno soddisfazione, anche se in maniera più lenta ma duratura.
Tutti questi motivi, dunque, possono avere un impatto importante sulla crescita dei bambini: meno concentrazione, meno attenzione e una maggiore tendenza a non andare bene a scuola o a soffrire di disturbi depressivi perché abituati a stimoli rapidi e poco soddisfacenti. Oltre a ridurre le ore di esposizione agli schermi, i genitori devono dare il buon esempio, evitando loro stessi un contatto prolungato con i dispositivi elettronici. Due ore al giorno davanti alla tv sono più che sufficienti, a patto che si scelgano contenuti adatti e che i bambini vengano accompagnati dagli adulti in questa attività.

I bambini cominciano prestissimo a usare dispositivi tecnologici come smartphone e tablet, da cui sono molto attratti. In Italia il 30% dei genitori adopera lo smartphone per distrarre i piccoli durante il primo anno di vita. Infatti in Italia 8 bambini su 10 tra i 3 e i 5 anni usano il cellulare dei genitori, che sono spesso troppo permissivi, lasciando ai figli il dispositivo per distrarli. Ci vuole un attento controllo familiare, dove in primis, di fronte ai figli, i genitori dovrebbero limitare l’uso di dispositivi elettronici, e spiegare loro l’importanza della socializzazione con i coetanei senza limitarsi al mondo social.

Scritto da GuidaPsicologi.it