Articolo rivisto dal Comitato di GuidaPsicologi

La sindrome dell’abbandono non è una vera e propria patologia, ma una sensazione ansiosa che deriva da traumi infantili e da separazioni dolorose. Come superarla?

6 NOV 2019 · Ultima modifica: 7 NOV 2019 · Tempo di lettura: 6 min.

Terapia di coppia

La paura dell’abbandono non può definirsi un vero e proprio disturbo, ma può comunque portare ad alcune dipendenze, come per esempio la dipendenza affettiva ed emotiva, e a vivere male le storie d’amore o d’amicizia perché il timore di perdere l’altro diventa sempre preponderante rispetto alla relazione stessa.

La sindrome dell’abbandono può essere pericolosa nel caso di relazioni tossiche o di dipendenza, perché piuttosto di non affrontare la paura dell’abbandono, si rischia di finire in situazioni ancora più gravi e tragiche.

Questo problema può essere vissuta sotto diversi aspetti, proviamo a vedere alcuni dei più importanti e quali sono le cause e i sintomi

Che cos’è la sindrome dell’abbandono

La sindrome dell’abbandono si verifica quando ci si sente vulnerabili e perduti se una persona a noi vicina viene a mancare o decide di non frequentarci più.

È un’ansia perenne, che sta alla base del rapporto e che non permette creare un rapporto di fiducia con l’altro. Questo tipo di paura deriva normalmente da un evento vissuto durante l’infanzia: per esempio l’abbandono del nucleo familiare da parte di un genitore.

Normalmente questi eventi portano dolore, sfiducia e mancanze di cure fisiche ed emotive adeguate durante l’infanzia, portando poi l’adulto che verrà a non sentirsi degno di essere amato e sempre insicuro riguardo al partner, alla famiglia, agli amici.

Questo tipo di paura è una delle paure più diffuse e pericolose, e nonostante non si possa parlare di un vero e proprio disturbo, può portare a comportamenti tossici e disturbati, e a gravi danni alla propria autostima.

Il primo passo per uscire da questa paura, così come nella maggior parte delle paure, è imparare a riconoscerla e accettarla, per poter poi superarla.

Cause della paura dell’abbandono

Le cause della paura abbandonica, risalgono normalmente all’età infantile e sono strettamente collegate ai modelli di attaccamento. Un bambino ha bisogno di essere coccolato, compreso, accudito, e nel caso questo non accadesse, potrebbe influire sul suo comportamento.

In particolare la morte di uno dei genitori, l’abbandono o la trascuratezza, potrebbero lasciare ferite indelebili nel bambino.

Capire di che tipo era la relazione con i genitori e che tipo di modelli di attaccamento sono stati seguiti, può essere un passo importante per studiare le cause della sindrome dell’abbandono.

Difficoltà, separazioni, assenza prolungata, possono portare a creare atteggiamenti insicuri da parte del bambino nei confronti del genitore, che possono portare a forme d’ansia e di bassa autostima.

Sintomi dell’abbandono

I sintomi della sindrome abbandonica sono abbastanza riconoscibili, perché si definiscono quasi sempre all’interno della relazione stessa e sono sintomi caratterizzati da una paura irrazionale di perdere l’altro.

Possiamo classificare in questi sintomi sia a livello psicologico che fisico:

  • Sentimenti di ansia legati alla separazione
  • Bassa autostimae ritenersi non degni di essere amati
  • Scarsa fiducianegli altri
  • Insicurezzae difficoltà ad accettare le critiche
  • Difficoltà ad essere sé stessiin una relazione e a creare intimità emotiva
  • Vivere situazioni tossiche ed estreme pur di non separarsida una relazione
  • Schemi relazionali disfunzionalie disequilibrati
  • Instabilità emotiva, che può sfociare in rabbia e paura
  • Incapacità di avere relazioni a lungo termine(ma si di breve durata)
  • Affezionarsi alle persone rapidamente ma anche rapidamente dimenticarle
  • Non essere sé stessi e compiacere l’altro
  • Dare la colpa a sé stessise le cose non funzionano.

Tutti questi sintomi sono tipici di persone che soffrono di paura dell’abbandono e non devo verificarsi per forza dentro una relazione di coppia, ma possono coinvolgere anche la famiglia, gli amici o le relazioni in generale.

I sintomi sono normalmente legati all’insicurezza, alla paura di perdere l’altro e di non sentirsi amato, portando normalmente le persone a una relazione dipendente o codipendente affettiva Vediamo più da vicini i diversi casi.

Paura di essere lasciati

La paura dell’abbandono si può concretizzare nella paura di essere lasciati dal proprio partner. Questo può succedere anche all’interno del matrimonio o della convivenza causando un’ansia da separazione molto intensa.

Per il soggetto che soffre di tale paura, l’essere lasciato è un dato di fatto che si compirà inevitabilmente prima o poi. Ma non perché realmente sia così, ma la sensazione è quella di stare sempre sull’orlo di un baratro, dove il partner può lasciare o tradire in qualsiasi momento.

Ovviamente queste relazioni sono prive di fiducia e molto spesso portano a rendere reale la profezia di essere lasciati, dal momento che la relazione diventa insopportabile.

Nonostante questo però, la persona che soffre di sindrome dell’abbandono, non riesce a ragionare oggettivamente sulla sua responsabilità nell’essere lasciato dal partner (ossia che i comportamenti ossessivi, gelosi, melodrammatici e di controllo possono far sì che una storia si chiuda), ma attribuirà la fine della relazione a che non può essere amata ed è sempre abbandonata da tutti.

Paura di perdere una persona

La paura dell’abbandono non riguarda solo le relazioni di coppia, chi ha perduto durante l’infanzia una persona cara, può sviluppare un sentimento di ansie per paura di perdere una persona con la quale sta vivendo una relazione, che sia professionale, d’amore o di amicizia.

La paura potrebbe influenzare insomma qualsiasi relazione sana. In particolare la paura di perdere una persona riguarda sia la possibilità che questa persona non formi più parte della propria vita, ma anche il pensiero che questa persona possa morire o che le possa succedere qualcosa.

Paura di essere abbandonati nei bambini

La paura di essere abbandonati è una paura che arriva dai modelli di attaccamento.

Questi modelli di attaccamento, sono fondamentalmente degli schemi comportamentali, relazionali e affettivi, che insegnano i genitori ai loro bambini e sono il riflesso della loro relazione. I bambini tratteranno sé stessi e gli altri a seconda di questi modelli di attaccamento di cui sono stati partecipi.

Quindi se vi è difficoltà, separazione o abbandono questi modelli affettivi potrebbero subire una disfunzione e creare un modello di attaccamento che potrebbe portare insicurezza, bassa autostima, dipendenza e paura dell’abbandono.

Infatti gli adulti che hanno sofferto da bambini di un abbandono tenderanno a sentirsi insicuri e a sviluppare relazioni dove hanno paura del rifiuto e lo anticipano o cercano ossessivamente segni di disinteresse del partner.

Il risultato saranno relazioni possessive, piene di gelosia e tentativi di controllo, senza fiducia e prevalentemente melodrammatiche.

Come superare un abbandono in 6 punti

  1. Riconosciti come una persona meravigliosa e meritevole di essere amata. Un abbandono subito nell’infanzia può portare a sentirsi male e non degni d’amore, elaborando un concetto del genere: “se fossi stato più buono o più bravo, non mi avrebbe abbandonato”. Da bambini si tende a vedere nell’abbandono una propria colpa e responsabilitàdistruggendo poco a poco la propria autostima. Bisogna uscire da questo loop, smettendo di incolparsi e analizzando la situazione reale della nostra infanzia.
  2. Accetta le tue paure. Le paure non sono sempre qualcosa di negativo, ci aiutano a stare all’erta nei problemi di difficoltà e sottolineano allo stesso tempo quali sono le nostre debolezze per poterle superare. Studiare, comprendere e accettare le nostre paure è il primo passo per elaborarle e superarle, capendo anche che tipo di trauma potrebbero esprimere e da dove (o quando siano arrivate).
  3. Impara a stare da solo.Imparare a stare bene da soli con sé stessi è un passo importante, che chiunque prima o poi dovrebbe affrontare. Non che sia facile, guardarsi dentro, accettarsi o vivere bene la solitudine, ma poco a poco è una necessità da affrontare. Conoscersi è importante anche per vivere una relazione sana, dove si è liberi di esprimersi e di essere sé stessi, senza incorrere in compiacenze o falsità.
  4. Trova persone che ti accettino per quello che seie abbiano la pazienza di lasciarti il tuo tempo per esprimerti. Hai presente, quando stai imparando una nuova lingua e cerchi di parlare con qualcuno, ma ci metti tantissimo tempo anche solo per elaborare una frase di 4 parole? Però facci caso, ci sono persone che nonostante questo parleranno con te e aspetteranno i tuoi tempi. Lo stesso vale quando incontriamo persone che vogliono conoscerci: dobbiamo prenderci il nostro spazio e il nostro tempo per esprimerci così come dobbiamo lasciare all’altro il modo e il tempo di esprimersi, senza affrettarci o crearci castelli in aria se l’altro tarda a rispondere.
  5. Non inseguire chi non è disponible o scappa. Le vere relazioni si creano a partire da persone che vogliono partecipare alla relazione perché vogliono conoscerti. Molto spesso chi fugge ha problemi a vivere le relazioni o non è interessato e pertanto meglio lasciarlo andare via senza rimpianti o paranoie.
  6. La terapia. Esistono diverse terapie che possono essere utilizzate per superare la paura dell’abbandono,in particolare l’EMDR, la terapia per la desensibilizzazione e il ritrattamento dei movimenti oculari, può aiutarci a superare eventi traumatici, attraverso l’uso di simboli e parole, per poter così sfogare e comunicare la propria emotività, cercando di superare quello che ci ha spezzato il cuore lasciandolo alle spalle, intraprendendo nuove relazione basati sulla comunicazione, l’essere sé stessi e la condivisione delle emozioni.

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