Articolo rivisto dal Comitato di GuidaPsicologi

Pazienza, empatia e ascolto possono essere utili per aiutare i bambini a superare le loro paure.

5 SET 2017

Psicologia infantile

«L’essere che, sotto il letto, aspetta di afferrarmi la caviglia non è reale. Lo so. E so anche che se sto bene attento a tenere i piedi sotto le coperte, non riuscirà mai ad afferrarmi la caviglia», (Stephen King).

Quando nasciamo eseguiamo delle azioni o proviamo emozioni in maniera spontanea, come ad esempio la sensazione della fame o respirare. Molte emozioni, infatti, sono istintive, basti pensare alla paura, alla tristezza o all’allegria. La paura è un sentimento innato e istintivo che ci permette di stare all’erta, di renderci conto di eventuali pericoli e di proteggerci il più possibile. Questa sensazione, infatti, non provoca una reazione solamente a livello psicologico ma anche fisico in modo tale da preparaci ad affrontare un’eventuale minaccia.

La paura è un sentimento che ci accompagna fin da piccoli. Anche i bambini, infatti, possono provare timore. Solitamente queste paure vengono divise fra quelle innate, ovvero quelle legate alla crescita, e quelle connesse a eventuali traumi. Nei primi mesi e anni di vita, i neonati possono essere intimoriti da rumori, luci o movimenti e soprattutto dalla separazione dalla propria madre. Subentra poi la paura delle cose sconosciute, ad esempio di fenomeni fisici come i temporali o legate all’immaginazione come quella dei mostri.

Man mano che cresce, il bambino inizia ad affrontare le sue prime paure perché ha una maggiore conoscenza di se stesso e del mondo esterno. Tuttavia iniziano ad affiorare altri timori legati all’ambiente sociale, ad esempio alla scuola, ma anche ad altre esperienze poco conosciute come il dentista o gli animali. Continuano a ricercare la protezione nei propri genitori soprattutto quando devono affrontare nuove sfide proprie della fase di crescita.

Molte di queste paure, spesso, vengono inculcate dalle raccomandazioni degli stessi genitori, come ad esempio quelle legate al timore nei confronti degli animali.

Nella fase dell’adolescenza, le paure cambiano nuovamente aspetto anche se continuano ad essere presenti. Non sentirsi adeguati agli standard di bellezza o agli standard sociali, la paura di non essere all’altezza a livello scolastico, il timore di non essere accettato o della morte sono alcune delle problematiche più comune di questa fase.

Come affrontare le paure dei propri figli

Innanzitutto è necessario comprendere che la paura, come per gli adulti, è una sensazione normale anche durante le fasi di crescita. Per questo non serve minimizzarla, se ci sembra ridicola, o usarla per “educare”.

Bisogna semplicemente avere pazienza ed empatia e fare in modo che il bambino si senta sicuro per poter superare i suoi timori.

È inutile costringerlo ad affrontare qualcosa di cui ha molta paura, ad esempio comparandolo con altri coetanei. Abbiate rispetto, ascoltatelo e parlate con lui per alleviare il timore. Senza esagerare, fategli capire che avere paura fa parte della vita, senza però prenderlo in giro. La pazienza darà i suoi frutti.

Se ci rendiamo conto che la paura di nostro figlio lo blocca, si protrae nel tempo e non viene superata, probabilmente il timore si è trasformato in fobia. In questo caso, sarà necessario consultare uno psicologo o psicoterapeuta esperto che possa aiutare il bambino a superare questo ostacolo.

Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti inpsicologia infantile.

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Scritto da GuidaPsicologi.it