Numerose ricerche hanno indagato il legame tra narcisismo e depressione e sembra importante il contributo delle difficoltà di elaborazione delle emozioni

Il presente studio ha esaminato la possibilità che un’elaborazione emotiva compromessa mediasse la relazione tra narcisismo patologico e depressione e, in secondo luogo, ha indagato come questo effetto avrebbe portato al deterioramento nel funzionamento sociale.

Il narcisismo patologico è una sindrome della personalità complessa che contribuisce a notevoli difficoltà sia per i pazienti che per coloro che li circondano. Le dimensioni del comportamento arrogante, auto-esaltante e sfruttatore (grandiosità narcisistica) così come la propensione alla vergogna, il risentimento e l’ipersensibilità interpersonale (vulnerabilità narcisistica) possono fluttuare in risposta a fallimenti, rifiuti o mancanza di ammirazione da parte degli altri. Numerose ricerche hanno indagato il legame tra narcisismo patologico e depressione. Sebbene ancora oggi si sappia poco sulla depressione narcisistica, sembra che svolgano un importante contributo le difficoltà di elaborazione delle emozioni. Pertanto, gli individui con caratteristiche narcisistiche possono incontrare difficoltà ad integrare ed elaborare in modo costruttivo i sentimenti riguardo al loro senso di sé e alla loro relazione con gli altri; ciò rende i sentimenti negativi più fastidiosi e duraturi, contribuendo alla gravità depressiva. Inoltre, il narcisismo patologico e i deficit di elaborazione emotiva associati potrebbero contribuire alla percezione di un disturbo depressivo legato al funzionamento sociale, ossia gli individui narcisisti considerano l’esposizione sociale come un evento avverso.

Il presente studio ha esaminato la possibilità che un’elaborazione emotiva compromessa mediasse la relazione tra narcisismo patologico e sintomi depressivi e, in secondo luogo, ha indagato come questo effetto avrebbe portato al deterioramento nel funzionamento sociale percepito nel contesto della depressione. L’ipotesi specifica era che le caratteristiche narcisistiche sarebbero indirettamente collegate alla depressione attraverso i processi di elaborazione emotiva.

Il campione finale era costituito da 99 pazienti ambulatoriali psichiatrici tra i 12 e i 35 anni; la maggior parte dei soggetti era di sesso femminile. Gli strumenti utilizzati per l’indagine sono stati:

  • The Pathological Narcissism Inventory (PNI; Pincus et al., 2009; Wright et al., 2010), composto da 52 items che valutano la grandiosità e la vulnerabilità narcisistica;
  • The 25-item Emotional Processing Scale (EPS-25; Baker et al., 2010), che misura i cinque aspetti dell’elaborazione emotiva disadattiva: soppressione (espressione emotiva limitata), emozione non elaborata (emozioni indesiderate persistenti ed invadenti), disregolazione emotiva (reazioni emotive incontrollabili), evitamento di sentimenti spiacevoli ed esperienza emotiva impoverita;
  • The nine-item Patient Health Questionnaire (PHQ-9; Kroenke et al., 2001), che valuta la gravità dei sintomi depressivi, utilizzando come spazio temporale le ultime due settimane. Attraverso il PHQ-9 è stata indagata anche l’influenza dei sintomi sul funzionamento sociale, sulla valutazione della capacità di “svolgere il proprio lavoro, prendersi cura delle cose a casa e stare con le altre persone”.

Tra le variabili demografiche considerate, solo l’età era positivamente associata a sintomi depressivi. In relazione alle modalità di regolazione delle emozioni sono stati creati due modelli di mediazione: il modello che esamina la grandiosità narcisistica includeva come mediatori la disregolazione emotiva e l’impoverimento emotivo; mentre il modello che esamina la vulnerabilità narcisistica includeva la mancata elaborazione delle emozioni, la disregolazione emotiva e l’impoverimento emotivo come mediatori. La soppressione non è significativamente correlata ai sintomi depressivi.

La grandiosità narcisistica non è risultata significativamente associata alla depressione, ma è stato riscontrato un significativo effetto indiretto della vulnerabilità narcisistica sui sintomi depressivi, attraverso la mancata elaborazione emotiva come mediatore. I risultati suggeriscono che la vulnerabilità narcisistica causi sentimenti negativi persistenti ed invadenti, che a loro volta contribuiscono alla gravità dei sintomi depressivi. Di conseguenza, risulta alterato anche il funzionamento sociale. Gli individui con vulnerabilità narcisistica, infatti, prediligono la ruminazione e la preoccupazione costante piuttosto che il riconoscimento di un proprio stato d’animo; l’ipervigilanza e l’ipersensibilità implicate nella vulnerabilità narcisistica incrementano l’attenzione sulle esperienze negative e, di conseguenza, aumentano le probabilità di sviluppare sintomi depressivi. Allo stesso modo, l’ipersensibilità alla vergogna nelle relazioni interpersonali può precludere la richiesta di supporto sociale per alleviare le emozioni angoscianti.

Sebbene lo studio presenti dei limiti, quali un piccolo campione e un esclusivo utilizzo di strumenti self-report, lo studio dei deficit di elaborazione emotiva e della vulnerabilità narcisistica nel trattamento della depressione rimane un’area interessante per la ricerca futura, estendendo la valutazione anche agli individui con disturbo narcisistico di personalità.

In conclusione, i trattamenti sulle capacità di elaborazione emotiva possono essere il bersaglio fondamentale dell’intervento nei confronti di pazienti con depressione nel contesto della vulnerabilità narcisistica.

 

Scritto da: Virginia Armellini