Articolo scritto con Dott.ssa Silvia Cavalieri
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Al giorno d’oggi, per tutte le aziende è indispensabile dedicare tempo, risorse ed energie in attività creative e di comunicazione.
La società in cui viviamo sta diventando sempre più caratterizzata dalla creatività, concetto ormai divenuto popolare e presente in campi: economia, arte, scienza, medicina. La capacità di produrre idee, conoscenze, nuove tecniche e innovazione, è divenuto fattore discriminante per riuscire a stare al passo coi tempi ed essere competitivi. Le trasformazioni in atto nel contesto socioeconomico sono basate sul ruolo cruciale assunto dalla capacità creativa dell’uomo.
Le aziende, nonostante il continuo progresso, tendono a non investire sulle risorse dei propri dipendenti. L’imprenditore dovrebbe motivare i propri dipendenti e sfruttarne la loro creatività. La nuova impresa deve cercare il più possibile di investire di più sui lavoratori, motivandoli in ogni settore, velocizzando così la filiera senza incappare nella demotivazione e in perdita di produttività.
Il processo creativo è una peculiarità del comportamento umano ed in particolare alcuni individui sono in grado di connettere pensieri e oggetti con nuove connessioni, vedendo opportunità diverse. Le innovazioni ed i cambiamenti nascono da queste percezioni e dall’incontro e scoperta di nuovi significati.
La creatività spesso è associata al pensiero divergente in contrapposizione al pensiero convergente che tende fornire una unica risposta in funzione delle diverse problematiche che incontra. Avere un pensiero divergente significa riuscire a presentare idee originali con una fluidità concettuale in grado di riorganizzare e rielaborare elementi diversi tra loro che possano produrre risposte sia diverse tra di loro. Il pensiero divergente aiuta ad esprimere la creatività ed entra in campo quando tutti i pensieri convergenti hanno costruito una tale padronanza del settore di applicazione da farlo apparire saturo.
In realtà l’essere creativi non è una peculiarità naturale con cui si nasce ma è una attitudine che va allenata attraverso la combinazione dei pensieri divergenti e convergenti. L’interconnessione tra la padronanza di un settore di applicazione, in cui si conoscono tutte le domande e tutte le risposte, e l’ampliamento della visione con l’analisi di diversi punti di vista porta al processo di creatività. Allenare la creatività è possibile ed è un percorso che, specialmente per le aziende, può rivelarsi fondamentale per competere e sopravvivere nel mercato.
La psicologia può preparare ad affrontate i processi di innovazione che sfruttano le caratteristiche del pensiero divergente partendo dalla consapevolezza di se stessi, analizzando la propria fase convergente, verso una scoperta di nuovi orizzonti. Lavorando sulla persona si possono migliorare la capacità di elaborazione e la predisposizione ad affrontare nuovi cambiamenti aprendo nuove strade inesplorate in grado di supportare lo sviluppo delle persone. La preparazione al processo creativo dell’innovazione inizia con un buon allenamento in cui si preparano i giocatori a dare il meglio di se. Un po’ come nello sport, prima ci si dedica alla preparazione atletica e poi agli schemi in cui i giocatori sono liberi di esprimersi al meglio.
Non a caso Abraham Maslow, un grande psicologo americano, sosteneva che la vita è uno stretto intreccio di routine e creatività, a dimostrazione del fatto che questo “talento” non è appannaggio di pochi, ma piuttosto va stimolato e messo a frutto.
La creatività costituisce, quindi, un vero fattore critico di successo per qualsiasi impresa; basti pensare all’attenzione riservata dalle aziende alla ricerca, all’innovazione e alle nuove tecnologie capaci di garantire competitività e migliorare l’offerta di prodotti e servizi.
Dott.ssa Silvia Cavalieri – info@dottoressasilviacavalieri.it
Articolo pubblicato in collaborazione con Luca Signorin https://www.innovationontheroad.com/