La musica sembra poter alterare l’umore di chi l’ascolta, viene quindi da chiedersi: può la musica aiutare le donne in gravidanza a ridurre ansia e stress?

Molti studi hanno dimostrato l’effetto positivo della musica nel ridurre lo stress e aumentare il benessere in gravidanza, aiutando le future mamme anche a rilassarsi durante il travaglio e a provare meno dolore, con maggiore soddisfazione riguardo all’esperienza del parto.

Chiunque abbia avuto una gravidanza si è sentito dire, almeno una volta, “che bella esperienza!”. Chi ci è passato prima di noi sembra quasi minimizzare e far sembrare il tutto una passeggiata. C’è chi dice che in fondo non è poi così doloroso e che poi tutto torna come prima. Ovvio, la gioia di abbracciare per la prima volta il proprio figlio è superiore a qualunque difficoltà si possa aver attraversato, travaglio e parto compreso. Ma diciamoci la verità, gravidanza e parto non sono necessariamente per tutte esperienze positive!

Un po’ tutte siamo preoccupate al pensiero del dolore che proveremo, ai cambiamenti fisici, mentali e sociali che dovremo affrontare e alle nuove sfide quotidiane che ci attendono sia prima che dopo la nascita del bambino. Non tutte però affrontiamo tutto questo con la stessa serenità. Per alcune di noi il pensiero della gravidanza e del parto può essere fonte di stress e causare una grande sofferenza psicologica. E tutto questo, purtroppo, non aiuta né noi né il piccolo che portiamo in grembo (Wulff et al., 2017). Studi hanno dimostrato che se la mamma è ansiosa, depressa o stressata durante la gravidanza, aumenta la probabilità che il bambino nasca prematuro (Lee et al., 2007) e che sviluppi, dopo la nascita, difficoltà psicologiche (ansia depressione), problematiche comportamentali (deficit di attenzione e iperattività o disturbi della condotta) e fisiche (asma e funzioni immunitarie alterate) (O’Connor et al., 2002; Cookson et al., 2009; O’Connor et al., 2013).

Per la futura mamma, ansia e stress durante la gravidanza possono comportare una maggiore probabilità di soffrire di depressione post-partum (Lee et al., 2007). Per di più, alti livelli di ansia possono causare un aumento della percezione del dolore nel momento del travaglio, il quale viene vissuto con maggiore sofferenza (Lowe, 1989; Alehagen et al., 2005; Carr et al., 2005; Renn & Dorsey; 2005). Tra le altre conseguenze, l’intensa percezione del dolore può comportare una minore soddisfazione, da parte della donna, rispetto all’esperienza del parto. Possiamo quindi ipotizzare che le donne di cui sopra, che parlano con termini positivi e ottimistici della gravidanza e del parto, abbiano vissuto questa esperienza con meno dolore (Goodman et al., 2004).

È molto importante sottolineare come queste possibili conseguenze negative possono verificarsi non soltanto di fronte a stati ansiosi e disturbi mentali clinicamente diagnosticati e significativi, ma anche di fronte a sintomi moderati di ansia e depressione (O’Donnell et al., 2014).

Molte donne non vogliono assumere farmaci durante la gravidanza per paura di poter recare danno al feto e, per di più, con sintomi lievi non sarebbe neppure appropriato proporli. Diventa allora fondamentale trovare metodi ed interventi non farmacologici per diminuire i livelli di ansia e stress nelle future mamme (Glover, 2014).

Ovviamente, tra gli interventi non farmacologici, un ruolo di primaria importanza lo riveste la psicoterapia. In particolare è stata dimostrata l’efficacia degli interventi cognitivo-comportamentali o interpersonali. Purtroppo però questo tipo di intervento spesso non è accessibile a tutte le donne che ne avrebbero bisogno (Nwebube et al., 2017), spesso anche per motivi economici.

Sono stati allora studiati altri tipi di interventi, low-cost ed accessibili a tutti, che potessero aiutare le donne incinte a fronteggiare in maniera adeguata ansia e stress.

Nei momenti particolarmente stressanti, o semplicemente quando vogliamo rilassarci, una delle prime cose che facciamo è ascoltare la nostra musica preferita. Un gesto così semplice e quotidiano, come accendere la radio in auto o ascoltare la nostra playlist su Spotify ci aiuta a distrarci e a rendere meno faticose le attività quotidiane. Ognuno ha i propri gusti musicali, e sceglie un determinato genere in base all’umore o al momento della giornata. Scegliamo la giusta canzone per darci la carica al mattino prima di affrontare la giornata di lavoro, quella che ci aiuta ad allenarci meglio in palestra, quella che ci fa rilassare la sera, quella che ci mette dell’umore giusto per uscire con gli amici o quella che ascoltiamo a tutto volume per scaricare la tensione della giornata. Ammettiamolo, tutti noi ci improvvisiamo cantanti provetti sotto la doccia! E quanto ci piace cantare a squarciagola la nostra canzone preferita! Consapevoli che la nostra doccia non sarà lì a giudicare se abbiamo o meno l’”X Factor”, diamo libero sfogo alla nostra voce e il nostro umore migliora rapidamente. E non si tratta soltanto di una nostra impressione! Studi scientifici hanno dimostrato come la musica possa alterare l’umore della persona che l’ascolta (Juslin & Sloboda, 2001). Viene quindi da chiedersi: può la musica aiutare le donne in gravidanza a sentirsi meno in ansia e meno stressate?

La musica ormai fa parte delle nostre vite e, grazie alle nuove tecnologie, abbiamo la possibilità di accedere in ogni momento alle nostre canzoni preferite e di creare, tramite apposite app, la playlist più adatta ad ogni scopo. Possiamo pensare di creare una playlist anti-stress per la gravidanza?

Studi scientifici, prima che per la gravidanza, hanno applicato clinicamente la musica per ridurre l’ansia nei pazienti che devono essere sottoposti ad interventi chirurgici (Thoma et al., 2015; Hole et al., 2015). Ascoltare la musica prima, durante e dopo un intervento può ridurre l’ansia, lo stress e il dolore e può portare anche ad un uso inferiore di analgesici (Nilsson, 2008; Ikonomidou, 2004). Varrà lo stesso anche per la gravidanza ed il parto?

Molti studi hanno dimostrato come la musica abbia un effetto positivo nel ridurre lo stress e aumentare il benessere delle mamme in attesa, aiutandole per di più a rilassarsi durante il travaglio e a provare meno dolore, con una conseguente maggiore soddisfazione riguardo all’esperienza del parto (Wulff et al., 2017).

Ascoltare musica prima dell’amniocentesi aiuta a ridurre i livelli di ansia di stato e di cortisolo (Ventura et al., 2012). Cantare ninna-nanne durante la gravidanza diminuisce i livelli di ansia auto-riferita ed aumenta l’espressione emotiva, facendo sì che, di conseguenza, si abbia un’esperienza di gravidanza maggiormente positiva (Carolan et al., 2012).

In uno studio condotto da Nwebube et al. (2017), un gruppo di donne incinte è stato istruito ad ascoltare, per un periodo di 12 settimane, canzoni composte usando specifici ritmi tipici delle ninna-nanne, con testi riguardanti argomenti rilevanti della gravidanza e frasi finalizzate ad indurre uno stato di calma, con ripetizioni di termini in baby-talk ed inviti a connettersi e visualizzare il feto. Al termine delle 12 settimane i livelli di ansia e depressione in questo gruppo di donne sono diminuiti in maniera statisticamente significativa.

Shobeiri et al. (2016) hanno dimostrato l’effetto positivo degli interventi basati sulla musica nei problemi del sonno associati alla gravidanza. Tra la trentesima e la trentaquattresima settimana di gravidanza, le donne hanno partecipato a due sessioni di 60 minuti in cui veniva spiegato loro l’uso della musico-terapia e veniva fornito il cd da usare quotidianamente durante le quattro settimane successive. Le donne coinvolte nel progetto hanno mostrato un miglioramento della qualità del sonno.

Altri studi (Chang et al., 2008; Chang et al., 2015) hanno dimostrato come la musica riuscisse a diminuire il livello di stress e di ansia percepita nei confronti della gravidanza.

La musica ha un effetto positivo anche sui sintomi somatici delle mamme in attesa. Cao et al. (2016), hanno utilizzato la musica come supplemento rispetto al trattamento classico della ipertensione gestazionale.

Anche il suonare e cantare comportano un miglioramento nella qualità della vita della donna e contribuiscono a creare un legame positivo madre-bambino (Carolan et al., 2012). Sebbene il gruppo sperimentale fosse molto esiguo (sei partecipanti), i risultati mostrano come il cantare ninna-nanne migliori l’abilità di rilassarsi e aiuti le donne a sentirsi più legate al bimbo che portano in grembo. Considerato il ruolo fondamentale giocato dal legame mamma-figlio nella costruzione di varie competenze, compresi gli aspetti sociali (Suess et al., 1992), Persico et al., (2017) hanno disegnato una ricerca durante la quale un musicista ha insegnato alle future mamme diverse ninna-nanne, tra le quali ogni mamma ha scelto quella che avrebbe continuato a cantare in maniera regolare durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino. Queste mamme hanno mostrato livelli significativamente inferiori di stress e, per di più, i propri figli si sono svegliati più di quattro volte per notte con minore frequenza rispetto ai bambini del gruppo di controllo. A distanza di tre mesi dal parto, nel gruppo sperimentale il legame madre-figlio era significativamente migliore rispetto al gruppo di controllo, a dimostrazione del fatto che cantare durante la gravidanza ha effetti positivi sulle mamme, sui figli e sul loro legame.

La nascita del bambino e il dolore delle contrazioni e del travaglio sono une delle esperienze più dolorose nella vita della donna (Melzack 1984). Per affrontare il travaglio e rendere l’esperienza della nascita il più positiva possibile, oltre agli interventi farmacologici, si possono utilizzare vari metodi che non prevedono l’utilizzo dei medicinali sia prima che durante il parto. Ad esempio, si è visto che le donne che praticano yoga, durante il parto provano meno dolore e mostrano maggiore soddisfazione per la nascita rispetto alle donne che non utilizzano questo metodo (Smith et al., 2011). La musica sembra avere effetti sia rilassanti che di riduzione del dolore (Phumdoung & Good, 2003).

Se la donna ha già appreso come rilassarsi con l’aiuto della musica prima del parto, ascoltare la musica durante il travaglio può essere una utile strategia di gestione del dolore, aiutando la donna a distrarsi e a rilassarsi più facilmente (Browning, 2002).

Anche interventi basati sulla musica offerti unicamente durante il parto sembrano avere effetti positivi. Phumdoung and Good (2002) hanno infatti dimostrato che ascoltare musica per tre ore durante la fase attiva del travaglio ha un effetto positivo nel ridurre lo stress e la sensazione di dolore. Questi stessi risultati, però, non sono stati confermati da Liu et al., (2010), i quali hanno dimostrato come gli effetti positivi della musica nella riduzione del dolore e dell’ansia si sono verificati unicamente nella fase di latenza del parto, mentre non ci sono state differenze tra il gruppo di controllo e quello sperimentale nella fase attiva.

Qualche anno dopo, Simavli et al. (2014) hanno dimostrato che ascoltare musica di propria scelta durante il parto aiuta a percepire livelli minori di dolore e di ansia, oltre che a sperimentare una migliore soddisfazione per il parto.

Anche il parto cesareo può comportare alti livelli di ansia e stress nelle donne (Statistisches Bundesamt Mehr Krankenhausentbindungen 2015; Blüml et al., 2012).

Ascoltare la musica mentre si è in attesa del taglio cesareo comporta una diminuzione delle emozioni negative nelle mamme oltre che una riduzione significativa della pressione sistolica, indice di minore stress ed ansia (Kushnir et al., 2012; Li & Dong, 2012).

Non tutte le ricerche, però, concordano su questi risultati (Reza et al., 2007; Chang & Chen, 2005), affermando che gli effetti positivi della musica non sono stati riscontrati anche su parametri fisiologici, ma soltanto, se così si può dire, su quelli soggettivi di ansia e stress riferita (Chang & Chen, 2005).

I ricercatori, quindi, sembrano confermare che la musica possa aiutare le donne a rilassarsi e a percepire livelli inferiori di dolore durante il parto, oltre che a favorire un legame positivo madre-figlio. E allora donne, cuffie alle orecchie, musica preferita a tutto volume e… in bocca al lupo! Come dicevano le nonne, canta che (forse) ti passa!

 

Scritto da: Elena Mazzieri